Marinel Stefanescu
Nativo di Bucarest, viene iscritto, su indicazione di suo zio, il noto primo ballerino Gabriel Popescu, alla Scuola di ballo dell’Opera di Bucarest dove si diploma nel 1966 col massimo dei voti.
Ancora allievo della scuola ricopre in teatro ruoli di solista e primo ballerino. Viene inviato a Mosca per un corso di perfezionamento al Teatro Bolshoi sotto la guida di Messerer e Iermolaiev e poi al Kirov di Leningrado col famoso M° Pushkin. Nel 1968 riceve il primo premio e la medaglia d’oro al Concorso Internazionale di Danza a Varna a parimerito con Mihail Barishnikov, e viene nominato primo ballerino all’Opera di Bucarest. Nel 1969 riceve il premio per la miglior interpretazione al 1° Concorso Internazionale di balletto a Mosca.
Accanto alla sua passione per il balletto scopre giovanissimo, la sua vocazione alla coreografia che già si esprime in creazioni personali in occasione della partecipazione ai Concorsi di balletto, con ‘a soli’ originali come quella su musica di Bach: “Ascolta le Voci”.
Dal ’69 comincia la sua carriera internazionale, è ripetutamente invitato come artista-ospite protagonista di tutto il repertorio classico-romantico e moderno nei maggiori Teatri dell’Europa, dell’Unione Sovietica e dell’Asia. Dal 1966 al 1976 balla nei più rappresentativi Galà mondiali e nei più famosi teatri di alta tradizione ballettistica con partners come: Alicia Alonso, Tessa Beaumont, Magdalena Popa, Iliana Iliescu, Natalia Makarova, Liane Daydé, Ekaterina Maximova, Vera Kirova, Liliana Cosi. E’ ancora invitato più volte quale apprezzato ‘danceur noble’ a Mosca al teatro Bolshoi, al Kirov di Leningrado, a Odessa e a Kiev. Nel 1976 come rappresentante della Romania, partecipa al 1° festival Internazionale del balletto a Tokio. Per quattro anni è primo ballerino dell’Opera di Zurigo insieme a Rudolf Nureyev. Sempre nel 1976 sposa a Londra Louise Ann Smith ed hanno tre figlie.
L’incontro con Liliana Cosi, avvenuto a Madrid nel 1972, in occasione di una serata di Gala per i Reali di Spagna al teatro Zarzuela, gli apre nuove prospettive da un punto di vista artistico, umano e creativo. Tornerà a ballare con la Cosi più volte alla Scala in “Giselle”, “Excelsior”, “Schiaccianoci”, “Les Sylfides”, “Romeo e Giulietta” e ancora a Zurigo, Londra, Berlino, Pavia, Bordeaux, Città del Capo e all’Avana con i balletti di tutto il repertorio classico. Ogni incontro di lavoro è un occasione per approfondire ideali comuni sull’arte, la società, il balletto quale potente veicolo di valori per la cultura contemporanea.
Da un punto di vista della coreografia la grande occasione si presenta nel 1975 quando dovendo condividere con la Cosi la direzione ballettistica del 1° Festival della Valle d’Itria crea alcune coreografie, per l’Opera “Orfeo ed Euridice” di Gluck e due balletti, uno sulla “Patetica” di Ciaikovski, l’altro sull’”Ouverture fantasie Romeo e Giulietta” sempre di Ciaikovski. Nel 1976 sarà la volta di “Nozze d’Aurora” di Ciaikovski e di “Spartacus” di Kaciaturian.
Il suo genere coreografico incontra immediatamente il gusto del pubblico ma soprattutto quello della Cosi che vede in lui la realizzazione di quel ‘nuovo’ classico che aveva sempre sognato. La particolarissima cultura e sensibilità musicale, l’esigenza di dare senso ad ogni passo e ad ogni gesto, il grande rispetto per il palcoscenico e per il pubblico, sono le peculiari caratteristiche di questo artista eclettico. Ogni sua creazione è sempre stata concepita, fin dall’inizio, in maniera globale: la musica, la coreografia, ogni gesto, la storia (nata sempre da una riflessione filosofica esistenziale), le luci, i costumi, le scene, la scelta degli interpreti, nascevano da un’unica ispirazione iniziale dando così vita a spettacoli in cui nulla prevaleva se non il messaggio di unità del tutto.
Così definisce il suo genere coreografico: “Ogni qualvolta la musica di un vero artista mi ispira, cerco di raggiungere la purezza della sua anima”. Vedendo i suoi lavori c’è chi esclama: “Com’è bello vedere ballare le note”.
Il suo entusiasmo per il balletto e il suo linguaggio lo spinge nel 1975, a far organizzare con i giovani direttori del teatro Fraschini di Pavia, ben 10 spettacoli del “Lago dei Cigni” con il corpo di ballo e l’orchestra dell’Opera di Bucarest, evento che ai tempi è stato memorabile.
Nel 1977 fonda con Liliana Cosi, l’Associazione Balletto Classico e si stabilisce in Italia a Reggio Emilia con la moglie. Dal 1978 è direttore didattico della Scuola di Balletto con al suo attivo la formazione di decine e decine di ballerini oggi presenti in molte Compagnie italiane e straniere, condivide la direzione artistica di tutta l’attività della Compagnia Balletto Classico con Liliana Cosi e ne è il coreografo principale. Di molte produzioni è stato anche ideatore, librettista e a volte costumista e scenografo di gusto e talento. Tra le sue coreografie citiamo i balletti: “Patetica”, “Romeo e Giulietta”, “Omaggio a Ciaikovski” di Ciaikovski, “Spartacus” di Kaciaturian, “Raymonda” III° atto di Glazounov, “Petroushka” di Stravinski, “Concerto” di Rachmaninov, “Anàfura” di Adrian Enescu, “Coppelia” di Delibes”, “Don Chisciotte” di Minkus, “Risveglio di Flora” di Drigo, “Risveglio dell’Umanità” di Stravinski (Sagra della primavera) – Smetana (La Moldava) – Enescu (Dialogo con l’Infinito) , “Radici” di Liszt (2a, 4a, 5a e fantasia Ungherese) Enescu (Radici) – Skriabin (Inno alla vita), “In attesa del Nuovo Tempo” di Brahms”, e in oltre diversi brani come : “Omaggio a Degas” di Chopin, “Ave Maria” di Gounod, “Doina” su musica popolare Romena”, “Sylvia” di Delibes, “Suite di danze spagnole” di Albeniz, “Valzer fantastique” di Glazounov, “Slanci” di George Enescu, “L’Età del primo Bacio” di Brahms, “Ricordo di Madre di Calcutta” di Mozart, “Valzer dei Fiori” di Ciaikovski, “Il nome di Thaïs” di Massenet, “Notturni” di Chopin, “Come due Colombe” di Albinoni, il “Gran pas de deux” dello Schiaccianoci”, “Primavera” di Vivaldi, ”Natura” e “Amore” di Mozart, “Rosa Mystica” di Skriabin, “Nozze” di George Enescu. Nel 2002 in occasione del 1° anniversario del tragico evento alle Torri gemelle ha ideato il balletto multimediale “Ground Zero-Nuovo Giardino” su musiche di Barber, Enescu e Ciaikovski del quale è anche scenografo e costumista. Nel 2007 in occasione del Trentennale della Compagnia Balletto Classico ha messo in scena un balletto su musiche di Skriabin “Pace di Alba e Armonia” e sui preludi trascendentali di Franz Liszt ”Variazioni sul tema Amore”.
Nel 1990 subito dopo la caduta del regime di Ceauscescu in Romania, dopo aver partecipato con viaggi, per portare aiuti umanitari dove c’era estrema necessità, il suo pensiero lo porta a voler nutrire la ricerca culturale e spirituale del suo popolo e pur in mezzo al caos amministrativo e all’assenza di nuove strutture, riesce ad organizzare una storica tournée di sette spettacoli con la Compagnia Balletto Classico a Bucarest, Cluj, Iasc e Lugosc con tre produzioni: “Risveglio dell’Umanità”, “Radici” e “Trittico”. In quella speciale occasione decide di fare un sondaggio d’opinione tra il pubblico che risponde con una profondità inaspettata, mettendo in luce non i problemi materiali del loro paese, ma la gratitudine a chi aveva voluto portava l’arte: un ‘cibo’ per le loro anime: “Vi ringrazio, ci donate vita, al di là dell’apatia che ci ha strangolato in questi anni!”, “Ci ha trasmesso il desiderio del bello e di aprire una nuova radice di vita inclinata verso i più alti sentimenti dell’anima”, “Mi sono sentito europeo!“.
Nel 1984 con decreto della presidenza della Repubblica, riceve la cittadinanza italiana. Molti sono i premi e i riconoscimenti che gli sono stati conferiti per la sua attività artistica, didattica e per il suo genio creativo sia in Italia che all’estero. L’8 dicembre 2002 è stato insignito della “Stella d’oro” di Romania al valore artistico con il titolo di “Cavaliere”, da parte del presidente della Romania. La televisione nazionale romena, soprattutto di recente, gli ha dedicato diversi programmi culturali sulla sua attività artistica.
Nel 1997, quando lascia il palcoscenico, il suo interesse artistico si rivolge spontaneamente anche alla pittura, per la quale aveva sempre avuto particolare inclinazione. In poco tempo fiorisce una ricchissima produzione originale nelle forme e nelle tecniche, nei generi e negli stili. Libero da ogni condizionamento, riesce a dar voce, in maniera sempre autentica, ai suoi tormenti, alle sue estasi, ai suoi abissi, ai suoi slanci. Ha esposto mostre personali a Reggio Emilia, Roma, Bucarest, Edmonton, Gallarate, Livorno. Di recente il Consolato di Milano di Romania gli ha offerto una mostra permanente nella propria sede, in quella occasione l’artista Ermes Rigon così ha tratteggiato la sua vena artistica: “Dapprima come ballerino e coreografo, ha poi trovato anche nella pittura e soprattutto nei colori, una forte ispirazione nella quale riversare il suo intimo. Si può dire espressamente che il suo amore per l’umanità, per il mondo, l’Europa, la sua Romania, e per l’Italia, esprime e manifesta la sua ricerca dell’infinito, dell’Invisibile, dell’Eterno, dentro di sé e fuori di sé” .
Ogni qualvolta la musica di un vero artista mi ispira, tento di raggiungere la purezza della sua anima. Sempre riscopro che i capolavori non nascono dalla sola gioia, ma dalla complessità e dal travaglio della vita. Il dolore ha quella forza.
Marinel Stefanescu